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“Tra fragilità e resilienza”, il rapporto delle Caritas del Friuli Venezia Giulia

9 Novembre 2021
 
 
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Tra fragilità e resilienza
Famiglie, giovani e comunità




Martedì 9 novembre si è tenuta la presentazione del rapporto Caritas sulle misure di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale in Italia, organizzato dalle quattro Caritas diocesane del Friuli Venezia Giulia, con particolare riferimento alla povertà dei giovani adulti.


Da numerosi anni le Caritas diocesane di Concordia-Pordenone, Gorizia, Trieste e Udine, attraverso i loro bracci operativi e attraverso gli Osservatori diocesani delle Povertà e delle Risorse (di seguito OPR), concorrono a fornire dati e ricerche sulle tematiche della povertà e sulle misure di contrasto, con l’obiettivo di condividere con la Regione Friuli Venezia Giulia, con gli altri interlocutori istituzionali che si occupano di interventi di tipo sociale, con gli Enti del Terzo Settore, e naturalmente con il mondo ecclesiale, informazioni e riflessioni utili per riuscire a migliorare l’efficacia delle politiche e degli interventi a sostegno delle persone in condizione di povertà e disagio.
Il report “Tra fragilità e resilienza. Famiglie, giovani e comunità” è costituito da tre parti: un’analisi delle povertà incontrate nei Centri di Ascolto delle Caritas, una prima valutazione delle riorganizzazioni e delle innovazioni che le Caritas del FVG sono state in grado di attivare per sostenere le persone in situazione di disagio, un approfondimento qualitativo sul tema dei giovani adulti in difficoltà.
Si è voluto approfondire il tema dei giovani adulti in difficoltà raccogliendo il punto di vista diretto delle persone di età compresa tra i 18 ed i 34 anni che si trovano in una condizione di fragilità, perlopiù in povertà assoluta, ma anche ascoltando il punto di vista, mediato, dei referenti dei servizi che vengono attivati per costruire i progetti di supporto e integrazione sociale loro dedicati.
Il tema della povertà giovanile sta assumendo connotati più preoccupanti anche in relazione agli effetti della pandemia. L’ultimo rapporto Povertà, curato da Caritas Italiana (disponibile a questo link) evidenzia che tra i giovani si registra il 57,7% di incidenza di nuovi poveri generati dalla pandemia.
Il Friuli Venezia Giulia è notoriamente una regione che offre opportunità d’eccellenza ai giovani, sia dal punto di vista formativo, che rispetto alle opportunità lavorative, ma presenta un tessuto sociale più nascosto, che rivela casi di giovani “invisibili” che non riescono a concludere gli studi e spesso non sono in grado di usufruire delle opportunità che il territorio offre. Povertà economica, educativa, relazionale che in buona parte affondano le radici del loro disagio in storie familiari complesse e multiproblematiche.
Il disagio economico, la povertà educativo-culturale condizionano le carriere lavorative degli under 34enni relegati in una situazione di precariato permanente (condizione piuttosto diffusa tra i coetanei), con stipendi bassi, aumentando le file dei working poor.
Le fragilità dei giovani adulti sono, dunque, complesse, multidimensionali, sfaccettate, che invece di trovare risposte in termini preventivi sono peggiorate nel tempo. Un ruolo importante, rispetto a queste fragilità, sembrano averlo giocato famiglie di origine a loro volta molto fragili nella gestione della complessità, nel rapporto educativo ed affettivo con i figli.

Il supporto lavorativo, scolastico, il sostegno abitativo, sono tutte forme di aiuto indispensabili, ma che potrebbero essere più efficaci se si prendessero in considerazione anche altri aspetti importanti nella generazione dello status di povertà.
Sembra necessario:
o Rafforzare le competenze e le capacità critiche degli under 34. Investire nell’accompagnamento per consentire loro di orientarsi rispetto a temi essenziali quali la burocrazia, la conoscenza dei diritti del cittadino, la legalità, elementi di quotidianità nella gestione della casa, sui diritti del lavoro, ecc. Si potrebbero forse ipotizzare attività di scambio intergenerazionali in cui giovani e anziani possano acquisire nuove competenze, relazionarsi, ascoltarsi reciprocamente. In modo da unire la sapienza acquisita dalle vecchie generazioni e la reciprocità delle relazioni.
o Adottare nuovi linguaggi comunicativi per acquisire modalità più smart, immediate e accattivanti per attrarre l’attenzione dei giovani. Una comunicazione più efficace che li avvicini a sistemi complessi e articolati.
o Incentivare il sostegno psicologico per sostenere i giovani nella gestione ed elaborazione di vissuti e traumi familiari che condizionano indelebilmente la vita dei giovani.
o Lavoro con la comunità per creare spazi di confronto e di relazione, favorire la costruzione di reti relazionali efficaci, di prossimità anche tra pari, attività di mutuo-aiuto e scambio che possano portare a nuove relazioni di riferimento.


Il Rapporto è disponibile a questo link.



Hanno parlato del Rapporto:
– TGR Friuli Venezia Giulia
– Buongiorno Regione Friuli Venezia Giulia
– Sir
– Trieste All News
– Friuli Oggi
– Voce isontina

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