I migranti che arrivano dalla rotta balcanica sono davvero un pericolo per i Paesi dell’Unione
Europea oppure son un banco di prova? Questo il tema di un convegno, promosso da Caritas
Ambrosiana in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento europeo a Milano, con l’obiettivo di far conoscere la via che i richiedenti asilo che fuggono da persecuzioni e conflitti del Medio Oriente devono percorrere dai confini greco-turchi per giungere in Europa. Si tratta di una via pericolosa e insicura che attraversa soprattutto la Grecia, la Serbia, la Bosnia-Erzegovina, prima di arrivare in Croazia e da lì nei Paesi dell’area Schengen. Si calcola che tra il 2016 e il 2019 siano passate 160 mila persone che provengono principalmente da Afghanistan, Pakistan, Siria, Iran e Iraq.
Tra le relatrici Katarina Modic, Responsabile Area Accoglienza, Fondazione Caritas Trieste, che ha illustrato l’esperienza di chi fornisce una prima accoglienza per adulti e bambini e , in
collaborazione con un presidio medico, cura i migranti feriti. Al seminario hanno partecipato
Luciano Gualzetti – Direttore Caritas Ambrosiana, Maurizio Molinari – Direttore dell’Ufficio a
Milano del Parlamento Europeo, Massimo Gaudina – Direttore della Rappresentanza a Milano
della Commissione Europea, Sergio Malacrida – Responsabile Asia e Est Europa, Caritas
Ambrosiana, Katarina Modic – le europarlamentari On. Patrizia Toia e On. Eleonora Evi.
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